lunedì 4 luglio 2016

Recensione: 'The Danish girl' di David Ebershoff


Ben trovati miei cari lettori!

Eccoci di nuovo qui per un'altra 


recensione! Ok... lo ammetto... non so quanto sarà spumeggiante visto e considerato che il libro di cui vi andrò a parlare non mi ha fatto impazzire!

Come avrete già capito dal titolo del post vi parlerò di 'The Danish Girl' di David Ebershoff.






TITOLO: The Danish Girl
AUTORE: David Ebershoff
EDITORE: Giunti
ISBN: 9788809770652
FORMATO: Copertina rigida
                 E-book
PREZZO: €18,00
              € 9,90

TRAMA: Che cosa succede quando vedi la persona che ami cambiare radicalmente sotto i tuoi occhi? Tutto nasce da un semplice favore che una moglie chiede a suo marito durante una giornata qualsiasi. "The Danish Girl" di David Ebershoff, un romanzo sui lati oscuri e misteriosi dell'amore e della sensualità. Siamo a Copenaghen, inizi Novecento: entrambi stanno dipingendo nel loro atelier, lui realizza paesaggi velati dalla nebbia del Nord; lei ritrae su enormi tele i ricchi committenti della borghesia cittadina. Proprio per completare uno di questi lavori, il ritratto di una nota cantante d'opera, Greta domanda al marito di posare in abiti femminili. Da principio Einar è riluttante, ma presto viene completamente sedotto dal morbido contatto della stoffa sulla sua pelle. Via via che si abbandona a questa esperienza, il giovane entra in un universo sconosciuto, provando un piacere che né lui né Greta avrebbero mai potuto sospettare. Quel giorno Einar ha un'autentica rivelazione: scopre infatti che la sua anima è divisa in due e forse lo è stata sempre: da una parte l'artista malinconico e innamorato di sua moglie, dall'altra Lili, una donna mossa da un prepotente bisogno di vivere...


Andando a dare un'occhiata su vari siti ho trovato molte recensioni assolutamente positive: è stato definito un romanzo toccante, intenso, affascinante e potente. Anche la mia libraia di fiducia me ne aveva parlato benissimo consigliandomelo vivamente. Così, complice anche una sfida per la #BookChallenge2o16 finalmente ho preso in mano questo volume. E, alla fine della fiera, la domanda che mi pongo è: sono io che non so più apprezzare un buon romanzo o è questo romanzo che è stato ampiamente sopravvalutato? Secondo una mia amica è matematico: se un libro è ampiamente apprezzato e pubblicizzato dalla critica allora, al 90%, non è questa bellezza. Forse ha ragione. 


Sta di fatto che, se dovessi scegliere un'emozione per descrivere questo libro, per me sarebbe NOIA. Questa è stata la faccia che ha accompagnato la lettura di queste 368 pagine. Oltre ad un continuo 'Ma quando finisce?!?'.
La storia è ispirata ad una storia vera: la prima operazione tramite cui un uomo è diventato donna. La storia del primo transessuale d'Europa.

Bene... adesso dovrei parlarvi un po' della storia ma non saprei proprio come cominciare. Per cui, direi, di cominciare dall'inizio. E l'inizio è Greta, moglie di Einar, che chiede al marito di posare in abiti femminili per aiutarla a finire un ritratto. Da questo momento Einar si accorge di essere irrimediabilmente attratto da questi abiti femminili e inizia a travestirsi sempre più spesso.



Lili comincia ad apparire spesso nella Casa delle Vedove e Greta, non si capisce se per suo divertimento o se per assecondare questa strana voglia del marito, comincia a considerare Lili parte integrante della famiglia. La porta in giro per Copenaghen presentandola come sua cugina, la ritrae in moltissimi quadri grazie ai quali diventerà una pittrice famosa e comincia ad inventare bugie per giustificare l'assenza del marito. Poi comincia a preoccuparsi. Perché Lili ed Einar sembrano davvero due persone ben distinte. Pur 'sapendo' una dell'esistenza dell'altro non si identificano come la stessa persona. 
Per cercare di riprendere la solita routine si trasferiranno a Parigi ma anche qui Lili fa prepotentemente la sua comparsa ed inizia a frequentare altri uomini, innamorandosi anche. 
Arriva il momento in cui inizia a rivolgersi ad alcuni dottori. Molti consiglieranno operazioni al cervello, altri di cercare di arginare questi 'impulsi'. Solo uno, il dottor Bolk, interpellato da Greta, capirà la verità e proporrà l'intervento definitivo: Einar verrà trasformato per sempre in Lili.
Einar parte da solo per affrontare questa operazione ma verrà poi raggiunto da Greta. Uscirà dalla clinica trasformato in Lili dopo essersi sottoposto a tre interventi tra cui un innesto di ovaie.
Tornando a Copenaghen Lili si sente insoddisfatta. Fin quando, un giorno, non rincontra l'uomo di cui si era innamorata e intraprende una storia d'amore con lui. Quando lui la chiederà in moglie lei gli confesserà il suo passato. Ma l'amore supera tutti gli ostacoli (che frase da Harmony!) e lei decide di tornare a Dresda per sottoporsi ad un ultimo intervento: un innesto di utero. Il libro si conclude con lei che è in preda ad una forte infiammazione e che, probabilmente, dovrà sottoporsi ad un altro intervento per togliere l'utero precedentemente innestato.
In tutto ciò Greta ha deciso 'bene' di abbandonare Lili e di tornare in America con il suo nuovo fidanzato.

Mi rendo conto di essere stata sicuramente più noiosa del libro in sé, ma abbiate pazienza. Questo romanzo è un susseguirsi di pensieri e turbe psicologiche, intervallati qui e là da improvvisi e luuuuunghisssssimiiiii flash back e da paragrafi ad alto livello sessuale che terminano con un nulla di fatto. Anche il finale del libro lascia molto a desiderare: Lili è su questo campanile a godersi il panorama dell'Elba, sa che probabilmente non diventerà mai madre e sa che il suo amato l'attende a New York. Punto. Fine del libro. Cosa succede? Lili riuscirà a sposarsi? Diventerà mai madre? Ma tutto questo non è possibile saperlo. Anzi, sappiamo per certo che diventò moglie ma poi nient'altro (o, almeno, io non sono riuscita a trovare altro). La narrazione è lenta anche se il linguaggio usato non è di quelli altisonanti o difficili. 
Credo che molta della mia insoddisfazione sia dovuta al fatto che ho cominciato questa lettura con altissime aspettative.

Non è mia abitudine consigliare di non leggere un libro perché a me non è piaciuto. Al contrario vorrei invitare tutti a leggerlo in modo da poter confrontare i pareri e capire se, magari, sono io che non l'ho saputo apprezzare.

VOTO: 2/5

Bene, per il momento è tutto. Scusate per la pesantezza!


 





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