sabato 17 settembre 2016

Recensione: 'Fahrenheit 451' di Ray Bradbury




C'è qualcuno collegato in questo sabato sera?
Io sono qui, a casina mia, e ho deciso di collegarmi per parlare con voi della mia ultima lettura: 'Fahrenheit 451' di Ray Bradbury.




TITOLO: Fahrenheit 451
AUTORE: Ray Bradbury
EDITORE: Mondadori
ISBN: 9788804487715
FORMATO: Brossura
PREZZO: 10,00 €


TRAMA: Montag fa il pompiere in un mondo dove gli incendi, anziché essere spenti, vengono appiccati: a bruciare è la carta stampata. In una società in cui leggere e possedere libri è reato, riusciranno almeno le parole a salvarsi dai roghi del potere? Non è pura e semplice fantascienza, quella di Ray Bradbury. Il suo è un futuro che parla al presente. Non a caso "Fahrenheit 451" è diventato un classico della letteratura mondiale, uno di quei libri che attraversano le generazioni perché hanno sempre qualcosa di nuovo da dire.

Questo libro era un'altra delle mie grosse lacune (come lo è '1984' di Orwell e che vedrò di recuperare al più presto) ed è stato grazie all'iniziativa del libro viaggiatore della pagina iRead - la Tana del Lettore se ho potuto ovviare a questa mancanza.

Il pompiere Guy Montag non ha mai dubitato della correttezza e della veridicità del suo lavoro fino a quando, in una casa vicino alla sua, non si trasferisce la famiglia McClellan e lui fa la conoscenza della giovane Clarisse.

Questa ragazza di 17 anni, persa nel suo mondo, riesce con i suoi discorsi a minare le sicurezze di Montag. Lui che aveva già salvato dal rogo alcuni libri e li aveva nascosti in casa si decide a leggerne qualcuno e a cercare l'aiuto di un vecchio che può istruirlo sul meraviglioso mondo dei libri.
Nonostante la decisione di voler sapere di più sui libri, la forza di volontà di Montag è pur sempre vacillante e la paura che il Segugio possa percepire il suo segreto gli fa commettere delle azioni avventate che porteranno ad una piccola catastrofe.

Il romanzo, diviso in tre parti, mi ha suscitato diverse emozioni. Dapprima sono stata molto scettica, è un romanzo che ci mette un po' a prendere il lettore. Però, passato il primo scoglio, è sicuramente un romanzo che fa riflettere. Riflettere sulla vita, sulle azioni che possono influenzarla nel bene e nel male, sul rapporto con chi ci circonda. Ma, soprattutto, fa riflettere sull'importanza dei libri. 

Non si riesce bene a capire se i libri vengano considerati inutili o pericolosi, sta di fatto che ogni volta in cui veniva descritto un falò di libri, biblioteche e case contenenti libri, il mio cuore soffriva. E soffriva pensando quanto quell'atteggiamento sia assolutamente attuale. Fortunatamente i tempi in cui i libri venivano bruciati son finiti ma non si può negare che, tutt'oggi, la bellezza e la potenza di un libro sono due fattori assolutamente ignorati. Ed è un vero peccato.

Come dicevo prima, ho trovato il libro pieno di interessanti spunti di riflessione. Una frase in particolare mi ha colpito e vorrei condividerla con voi:

C'era un bellissimo uccello, chiamato Fenice, nel più remoto passato, prima di Cristo, e questo uccello ogni quattro o cinquecento anni si costruiva una pira e ci s'immolava sopra. Ma ogni volta che vi si bruciava, rinasceva subito poi dalle sue stesse ceneri, per ricominciare. E a quanto sembra, noi esseri umani non sappiamo fare altro che la stessa cosa, infinite volte, ma abbiamo una cosa che la Fenice non ebbe mai. Sappiamo la colossale sciocchezza che abbiamo appena fatta. Conosciamo bene tutte le innumerevoli assurdità commesse in migliaia di anni e finché sapremo di averle commesse e ci sforzeremo di saperlo, un giorno o l'altro la smetteremo di accendere i nostri fetenti roghi funebri e di saltarci sopra. Ad ogni generazione, raccogliamo un numero sempre maggiore di gente che si ricorda.

VOTO: 3/5


Bene, questa recensione finisce qui!

Io vi saluto e vi auguro un buon proseguimento! Alla prossima!!!!







domenica 4 settembre 2016

Recensione: 'Tutta colpa dell'angelo' di Christopher Moore




Incursione notturna per parlarvi della mia ultima lettura: 'Tutta colpa dell'angelo' di Christopher Moore. 

Volevo prima darvi un'info: questo libro, probabilmente a causa del passaggio di casa editrice, ha subito un cambiamento di titolo. Quindi adesso lo troverete in commercio con il titolo di 'Uno stupido angelo'. Ergo, la scheda tecnica sarà sulla nuova edizione anche se io ho letto l'edizione con il titolo originale!





TITOLO: Uno stupido angelo
AUTORE: Christopher Moore
EDITORE: Eliott
ISBN: 9788861926721
FORMATO: Brossura
PREZZO: 13,50€


TRAMA: Natale sta arrivando e gli abitanti del piccolo villaggio di Pine Cove in California sono impegnatissimi a far acquisti, impacchettare regali, decorare la casa e inghirlandare alberi, immersi nello spirito gioioso della festa. Ma non tutti hanno il cuore lieto e, fra questi, c'è il piccolo Joshua. A rattristare il bambino è la convinzione che quest'anno non riceverà regali, dal momento che ha visto con i suoi occhi Babbo Natale ricevere un colpo di pala e stramazzare a terra. Per questo, da quel momento, la sua unica preghiera è: "Ti prego, Babbo Natale, torna dal regno dei morti!". E si sa, per quanto impossibili, a volte i desideri dei bambini vengono accolti in paradiso; in questo caso quello di Joshua viene intercettato dall'arcangelo Raziel, che non è certo l'angelo più sveglio nel regno dei cieli. Spinto dall'euforia per la missione che deve compiere, l'arcangelo dà inizio a una serie di eventi che getteranno i residenti di Pine Cove dritti nel caos, culminante nella festa di Natale più esilarante e terrorizzante che la città abbia mai visto.



Non so davvero da dove cominciare e, soprattutto, cosa dire.
Perché da dire non c'è molto. Per chi lo conosce sa che lo stile di Moore è molto coinvolgente, con il suo personalissimo humor che sfiora il blasfemo (ma che può non piacere a tutti). 

In questo breve romanzo (189 pagine) troviamo gli abitanti di Pine Cove alle prese con il Natale. Ognuno con i suoi problemi, con i suoi affanni quotidiani e con le loro piccole storie. Storie che s'intrecciano e che, seppur con umorismo, ci fanno riflettere.

Perché, diciamocela tutta, chi non ha mai passato un Natale in cui l'umore non era a mille? Magari per qualche litigio? O un Natale che ci ha regalato qualcosa di più, magari un incontro casuale che si è rivelato una medicina per l'animo?

Ed è in questo contesto che arriva Raziel, un angelo di quelli non troppo svegli, che per esaudire il desiderio di un bambino di Pine Crove resuscita tutti i morti del cimitero creando una specie di 'apocalisse zombie'.

Ovviamente non vi posso dire come va a finire, vi consiglio solo di leggerlo perché ne vale veramente la pena. E magari, se siete persone a cui non da' fastidio uno stile dissacrante, potrete leggerlo proprio a Natale, tra un dolcetto e l'altro, per darvi una leggera scossa!

«Sono Raziel. Sai, non è la spada del Signore, o cose simili. Non serve a distruggere città, ma solo per combattere un paio di nemici alla volta, o per tagliare gli affettati. A te piace il salame?»


VOTO: 3/5





Altra piccola info tecnica: anche la copertina ha subito un piccolissimo restyling. Questa che vedete a sinistra dello schermo è la prima copertina, con il titolo originale (che è poi la versione che ho letto io). Edita da Sperling & Kupfer, copertina rigida, anno di pubblicazione 2005.








Se questo romanzo vi piacerà (e se non avete paura di incorrere in una scomunica papale) vi consiglio di leggere anche Il vangelo secondo Biff sempre di Christopher Moore. Conoscerete così una nuova 'versione' di Gesù e ritroverete Raziel e la sua stupidità!

Bene, adesso chiudo qui! Non mi resta che augurarvi una dolcissima


ALLA PROSSIMA!