lunedì 20 giugno 2016

Recensione: 'Trilogia della città di K' - Agota Kristof




In queste settimane di silenzio del blog le mie letture sono andate comunque avanti! Ed infatti eccomi qui a parlarvi della lettura del mese del mio gruppo di lettura ovvero 'Trilogia della città di K' di Agota Kristof.




TITOLO: Trilogia della città di K (Il grande quaderno, La prova, La terza menzogna)
AUTORE: Agota Kristof
EDITORE: Einaudi
ISBN: 9788806219307
FORMATO: Paperback
PREZZO: € 13,00

TRAMA: Tutto ha inizio con due gemelli che una madre disperata è costretta ad affidare alla nonna, lontano da una grande città dove cadono le bombe e manca il cibo. Siamo in un paese dell'Est, ma né l'Ungheria né alcun luogo preciso vengono mai nominati. Un inizio folgorante che ci immette di colpo nel tempo atroce dell'ultima guerra raccontandolo come una metafora. La nonna è una "vecchia strega" sporca, avara e senza cuore e i due gemelli, indivisibili e intercambiabili quasi avessero un'anima sola, sono due piccoli maghi dalla prodigiosa intelligenza. Intorno a loro ruotano personaggi disegnati con pochi tratti scarni su uno sfondo di fame e di morte. Favola nera dove tutto è reso veloce ed essenziale da una scrittura limpida ed asciutta che non lascia spazio alle divagazioni.
Un avvenimento tira l'altro come se una mano misteriosa e ricca di sensualità li cavasse fuori dal cilindro di un prestigiatore crudele.



Davvero difficile stilare una recensione per questo classico duro come pochi, volutamente confuso ed estraniante, in cui quello che si è creduto di capire viene smentito poco dopo e in cui i punti di vista si susseguono e si accavallano.
Ma andiamo per gradi: il primo libro, 'Il grande quaderno', racconta di questi due gemelli (il cui nome non sappiamo) che vengono affidati alla loro nonna in un paesino per proteggerli dalla guerra. Qui i due bambini scoprono presto che la vita non è quella che fino ad allora avevano vissuto in città e devono abituarsi alle difficoltà, alla fame e alle 'abitudini' della nonna. Perdono presto la loro ingenuità (ammesso che l'abbiano mai avuta!) e diventano individui per cui il lavoro, il baratto e il ricatto sono indispensabili. Si susseguono molti avvenimenti, alcuni davvero di una crudezza unica, raccontanti da un punto di vista 'corale'. E' infatti unico il punto di vista dei due gemelli che sembrano indivisibili e facilmente cambiabili. Raccontano le brutture della guerra, della deportazione, la fatica del lavoro e la difficoltà all'abituarsi alle botte, agli insulti, agli scherni e tutto quello che li circonda. I loro giochi per 'imparare a non sentire più dolore', 'imparare a non sentire più gli insulti', 'non sentire più nostalgia di casa' e così via sono qualcosa di assolutamente crudo e triste al contempo perché riesce difficile immaginare due bambini affrontare da soli tutto questo. Il finale poi lascia veramente a bocca aperta: mandano volutamente a morire il proprio padre per poter permettere ad uno dei due di passare la frontiera verso 'il mondo libero'.
Ed è da questo punto che ricomincia la storia con il secondo libro: 'La prova'. Qui scopriamo il nome di uno dei gemelli: Lucas. E la storia si concentra su Lucas. Sul suo sopravvivere nel paesino facendo quello che ha sempre fatto ma 'orfano' del gemello. Trova difficoltà a riassestare la sua vita e, dopo esserci apparentemente riuscito, si 'incasina' comunque la vita con relazioni sbagliate e pericolose, con tentati omicidi e ricatti di vario genere. 'Appropriandosi' di un bambino che non è suo figlio e poi trascurandolo, portando il bimbo a decidere per il suicidio. Ed è a questo punto che Lucas sparisce e riappare Claus. Claus che torna in paese per cercare Lucas e trova invece i quaderni che il fratello scriveva per lui. Trova gente che non crede lui sia l'altro fratello e lo prega di tornare in sè. E poi il colpo di scena: Claus e Lucas sono la stessa persona, i fatti narrati fin qui sono una completa invenzione della fantasia di Claus e niente di tutto quello fin qui trovato è vero.
Qui si apre il terzo libro, 'La terza menzogna'. E qui si sbroglia la matassa con la vera storia dei due gemelli. Perché i gemelli esistono ma non nella maniera in cui fino ad ora li abbiamo 'conosciuti'. 
Lucas e Klaus vengono separati durante l'infanzia a causa di un incidente: la mamma dei bambini in un attimo di follia spara al marito ed un proiettile vagante colpisce il piccolo Lucas alla spina dorsale. Lucas viene portato in una clinica di riabilitazione e qui abbandonato poiché la madre viene rinchiusa in un manicomio. Klaus, invece, viene affidato alle cure della donna che era l'amante del padre e con lei cresce. Le loro vite scorrono parallele ma non s'incrociano mai. Qui Lucas racconta come sono realmente andati i fatti, come si sia fatto spacciare per suo fratello cambiando l'iniziale del nome (la K che diventa C), come abbia inventato tutta la storia scritta nei quaderni e come, alla fine, riesce a rintracciare suo fratello. Ma l'incontro tra i due fratelli non va come sperato: il vero Klaus si rifiuta di credere che quello davanti a lui sia suo fratello Lucas e lo caccia via in malo modo. Saprà più tardi che questo ennesimo rifiuto, quest'ennesima porta sbattuta in faccia, portano il gemello al suicidio. La trilogia si chiude con la riflessione di Klaus:


Penso che presto saremo
di nuovo tutti e quattro insieme.
Morta mamma, non mi rimarrà
nessuna ragione
per continuare


Inutile dire quanto questa lettura sia stata destabilizzante: i fatti raccontati, come sono stati resi, il momento storico. Tutto è reso in maniera cruda e violenta. La confusione che ti nasce ad un certo punto della lettura, quando non capisci più niente: né come, né chi, né quando. Ti sembra di aver 'buttato' via le ore di lettura spese fino a quel momento ma, contemporaneamente, vuoi continuare per capire dove andrà a parare il tutto. Per capire. E alla fine, quando la chiarezza è giunta, il mio primo pensiero è stato: 'Questa donna ha avuto seri problemi psicologici' xD
A favore di questa trilogia c'è anche uno stile narrativo asciutto e scorrevole. Le pagine volano senza che tu te ne accorga.

Globalmente è un libro che io consiglierei. Basta che si abbia uno 'stomaco forte' e che non si sia in un periodo 'nero' della propria vita. Il dolore che permea ogni singola pagina di questo romanzo è qualcosa di altamente angosciante che difficilmente si può sopportare se non si hanno le così dette 'spalle larghe'.

VOTO:  4/5

Vi ringrazio per il tempo dedicato a leggere questo mio personalissimo parere! Vi invito a lasciarmi un commentino con il vostro parere se avete letto questo libro!



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